Pasquale Polidori
Nato a Tollo nel 1964, vive e lavora a Roma.
Provenendo da studi di filosofia del linguaggio, assunti come base, anche metodologica, della sua pratica estetica, Pasquale Polidori interseca procedure artistiche di diversa natura con l’analisi e il riuso di testi appartenenti alla tradizione letteraria, filosofica e politica, mettendo in atto una complessità di risorse linguistiche e iconografiche dialoganti tanto nel processo costruttivo quanto nella forma espositiva dell’opera. Il suo lavoro spazia dalla performance alla produzione di libri, dal video alla fotografia, basandosi di volta in volta su una scelta di discorsi intesi come oggetti da tradurre, analizzare, modificare, interpretare o pronunciare. A tal fine ha collaborato con musicisti, linguisti, attori di teatro, traduttori, performer e altri artisti visivi.
In lavori recenti, esposti all’Università La Sapienza di Roma a cura di Silvia Bordini (Double Speech, MLAC 2011), dibattiti e interpellanze del Parlamento Italiano ed Europeo sono trasposti ed estraniati in narrazioni teatrali e filmiche, in cui i testi originali sono restituiti all’interno di nuovi contesti discorsivi e attraverso immagini dall’effetto spiazzante e surreale. Il rapporto tra parola e enunciazione, discorso dato e messa in questione del soggetto/corpo parlante, si declina nella serie di video e performance dal titolo Forma Manifesta, in cui la dizione di testi poetici, da Penna a Rosselli, a Carducci, è affidata ad acrobati intenti ad eseguire esercizi fisici e numeri acrobatici (Sintattica / Luigi Battisti claudioadami Pasquale Polidori, Museo H. C. Andersen Roma 2015, a cura di Francesca Gallo; Non si raccontano i sogni, Sala Santa Rita Roma 2015, a cura di Silvia Bordini).