Juan Pablo Macias
Ha studiato arti visive all’Università de las Américas in Messico, dopo alla Complutense di Madrid; nel 2005 partecipa alla residenza della Fondazione Ratti con Alfredo Jaar. La sua opera indaga il rapporto fra sistemi di rappresentazione e affettività e, analogamente, fra sapere istituzionale e insurrezionale. Mediante azioni, interventi, lavori con archivi e progetti editoriali, l’artista intende generare tensioni fra le istituzioni, la pratica artistica e il campo sociale, attraverso la produzione di programmi che agiscono direttamente sul corpo biologico, sociale ed economico.
Tra le mostre personali più recenti si ricordano:
2015 – Word not text not law, Michel Rein, Parigi.
2014 – WORD+MOIST PRESS, Villa Romana, Firenze.
2013 – History of the universe in twenty minutes, Kunstraum München, Monaco; Tiempo Muerto: Burial of a copyright infringement, Tranzitdisplay, Praga.
2012 – Tiempo Muerto: Economías del Deseo, MUCA-ROMA, Città del Messico.
2010 – Porta. A Certain Lack of Coherence, Porto.
Tra le mostre collettive:
2015 – Florenz Contemporary, Ambasciata italiana a Berlino; Artemovendo. Goethe Institut, San Paolo (BR); Some say you can find happiness there, VCRC Kiev; Sobre Negro,Torre de los Vientos, Città del Messico; Et in Libertalia Ego, La Maison Rouge, Parigi.
2014 – Acciones Territoriales. Ex Teresa Arte Actual. Città del Messico.
2013 – The encyclopedia of failure, parte della Biennale di Jakarta; El ojo en el Tiempo, Museo Carrillo Gil, Città del Messico; Altars of Madness, Casino Luxembourg, Lussemburgo.
2012 – Resisting the Present: Mexico 2000-2012, Musée dʼArt Moderne de la Ville de Paris, Parigi.