Vincenzo Chiarandà e Anna Stuart Tovini, attivi sin dalla fine degli anni '70 come Premiata Ditta S.a.s, sono noti dalla metà degli anni '90 come UnDo.Net. Nonostante il riconoscimento ottenuto a livello internazionale, loro visione artistica, la loro riflessione estetica e i loro progetti partecipativi sono poco noti e poco compresi in Italia, in quanto associati a forme di comunicazione piuttosto che a una vera e propria pratica artistica.
Premiata Ditta è un'organizzazione autonoma che collabora con una rete interdisciplinare di esperti, con l'intento di “svelare” l’aspetto sempre più pervasivo del sistema economico post-fordista.
L’arte, per PD, diviene una categoria non identificabile e non definibile, un elemento in continua evoluzione, con la funzione di rapportarsi con altri sistemi della conoscenza. L’interesse di Chiarandà e Stuart Tovini, che preferiscono usare una sigla invece di usare il proprio nome per affermare il totale dissenso con la definizione canonica di artista, si concentra proprio sulla figura di quest’ultimo e sul suo ruolo responsabile e propositivo all’interno della società civile. L'artista è creatore di “eventi” coordinati tra loro e la realtà circostante, l'opera diventa “operazione” in senso fenomenologico e i partecipanti sono “coautori” ,“prosumer”, cioè soggetto e oggetto dell'evento, parte integrante dell'opera, utente attivo contemporaneamente produttore e consumatore.
Agli inizi del 1995, prende il via il progetto UnDo.Net che, grazie alla collaborazione con il giovane programmatore Emanuele Vecchia e l’avvento di Internet e del Web, dà origine a piattaforma collettiva in cui sia possibile sperimentare nuovi modi di fare e fruire l’arte, scambiare informazioni, competenze, ruoli, tra diverse realtà culturali. Questo permette la creazione di un “ecosistema” di persone e relazioni auto-generantesi e in continua crescita, creando un vero e proprio "movimento” di addetti al settore che dialoghi con le istituzioni pubbliche sul rapporto problematico tra cultura e politica nel nostro Paese.
Nel corso degli anni Anna Stuart Tovini e Vincenzo Chirandà hanno sviluppato progetti artistici online e offline, sempre basati sul dissenso, la cooperazione e il coinvolgimento, in relazione alle nuove emergenze del sistema culturale italiano.